Dopo il successo e la popolarità ottenuti dalla sua partecipazione a una recente trasmissione di Isoradio Rai, Giulio Campaniello, leader e vocalist dei Subconscio, originario di Rignano Garganico (anche se nato a San Marco in Lamis) resta con i piedi per terra. E con lui Ottavio Buttacchio, altro rignanese, batterista e co-fondatore della band. Lo abbiamo intervistato per capire cosa c’è dietro questo progetto artistico e cosa ci riserverà il gruppo nel prossimo futuro.
1) Giulio ti sei già definito un Pugliese emigrato in Emilia Romagna. Cosa ti lega così tanto alla nostra terra?
C’è un legame che inevitabilmente non si può sciogliere. Nonostante sia cresciuto dall’altra parte dell’Italia, ho sempre cercato un “contatto” con la mia terra madre. Condivido a pieno una frase di Salmo che possiamo ritrovare in uno dei suoi brani più famosi, dove dice:
“Dove cazzo vai, se non sai da dove vieni? “.
Verità assoluta! Poche parole ma essenziali che riassumono il mio pensiero su questo tema.
2) Come è nato il progetto Subconscio, chi ne fa parte e dove puntate di arrivare?
Tutto nasce nel 2016 insieme al mio caro amico Ottavio Buttacchio (batterista del progetto), ma prende definitivamente forma nel 2020 con l’uscita del mio primo EP, dal titolo “subconscio” omonimo del progetto. All’inizio non è stato semplice perché non riuscivo a trovare le persone giuste con cui iniziare questo viaggio, ma la svolta è avvenuta quando nel 2017 sono andato a lavorare come grafico in un’etichetta discografica di Bologna e proprio li conosco, Davide Luzi aka Luzee.
Davide non è solo il produttore, ormai è parte della mia famiglia, ci sentiamo praticamente per qualsiasi cosa. Ho sempre pensato che il nostro incontro non sia avvenuto per caso. Entrambi abbiamo lo stesso sogno, la stessa ambizione, gli stessi obiettivi e da questi aspetti avevo già capito che sarebbe nato (a prescindere dai risultati), qualcosa di magico. Diciamo che da qui nasce il nucleo di Subconscio, poi col tempo e fortunatamente devo dire, sono entrati in squadra anche i fantastici Antonio De Donno (tastierista), Matteo Magnaterra (al basso) e Federico Elchato (alla chitarra).
Sinceramente non sappiamo dove tutto questo ci porterà, l’unica certezza è la passione che impieghiamo giorno dopo giorno per la nostra musica, sperando che questo suono arrivi a più persone possibili.
3) Il progetto Subconscio ha superato la dimensione dell’underground musicale bolognese e grazie ad Isoradio ha raggiunto ambiti nazionali. Cosa è cambiato dalla tua apparizione in radio?
In realtà non è cambiato praticamente nulla, forse ha incuriosito di più chi non aveva mai avuto modo di ascoltare la nostra musica e questa per me, è già una gran bella soddisfazione. Il giorno dopo l’incontro con Isoradio a Sanremo sono arrivati una valanga di messaggi bellissimi che non avrei immaginato, davvero un’ondata d’amore fortissima. Spero di poter ricambiare tutto questo nel prossimo Tour estivo con la mia band.
4) Hai altri progetti artistici in serbo?
No, al momento ho messo da parte qualsiasi cosa per dedicarmi completamente al progetto Subconscio. Una persona a me cara diceva sempre: “concentrati su una cosa, dai il massimo con tutta la passione possibile e non ti voltare mai”.
5) Cosa sogni di fare da grande?
Bella domanda ma complessa.
Credo che la più grande forma d’arte si possa esprimere facendo ciò che ami davvero senza badare a compromessi o a quello che possono pensare le persone che ti circondano.
Spero di essere semplicemente libero !
Grazie Giulio e canta ancora per noi tutti!
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