Da San Marco in Lamis alla Santità eterna. Mons. Matteo Nardella potrebbe diventare Santo anche per la Chiesa. Nativo della cittadina sammarchese, è scomparso a 55 anni nel 1976 lasciando un vuoto incolmabile dietro di sé, ma anche un ricordo indelebile tra chi lo ha conosciuto, amato e seguito nella preghiera. Sono passati ben 46 anni dalla sua dipartita terrena.
Da tempo si attende da parte del Tribunale Ecclesiastico Diocesano per l’inizio del processo di Canonizzazione e Beatificazione del Servo di Dio Mons. Matteo Nardella. L’avvio della cosiddetta Canonizzazione è stato voluto dall’Arcivescovo di Foggia-Bovino S.E. Mons. Vincenzo Pelvi. La prima seduta pubblica del Tribunale Ecclesiastico Diocesano, per l’accettazione e il giuramento dei suoi Membri (Don Pietro Giacobbe, giudice delegato; Don Matteo Ferro, promotore di giustizia; sig. Totaro Michele, notaio attuario; sig. Mossuto Marco, notaio aggiunto) e del Postulatore (Don Gabriele Teti), è avvenuta alla presenza dell’Arcivescovo mons. Pelvi il 13 febbraio 2019 presso la Chiesa di San Bernardino a San Marco in Lamis in occasione del 43° anniversario della morte del Servo di Dio.
Ma chi è Mons. Matteo Nardella?
E’ nato a San Marco in Lamis il 15 luglio 1921 da Donato e Marianna Delle Vergini. Battezzato pochi giorni dopo la nascita nella chiesa di San Bernardino, in questa comunità parrocchiale è cresciuto e ha maturato la sua vocazione sacerdotale.
Dopo gli studi della scuola primaria, ha frequentato il Seminario interdiocesano di Troia sotto la guida amorevole di Mons. Mario De Santis. Ultimati gli studi a Troia, il giovane Matteo viene accolto al Seminario Arcivescovile maggiore “Pio XI” di Benevento. Viene ordinato sacerdote il 02.09.1945 nella Chiesa Collegiata in San Marco in Lamis dal Vescovo Mons. Fortunato Maria Farina, la cui cura paterna ha segnato la vita religiosa di tanti giovani del periodo.
Così ebbe a scrivere nel giorno della sua ordinazione sacerdotale: “Concedimi una sola grazia: che io sia fedele ai grandi impegni che oggi assumo dinanzi a Dio e al mondo intero. Che ami il mio breviario che mi fa tanto grande dinanzi a Dio a favore degli uomini”.
Nel 1949 è nominato Vicario coadiuvatore della Parrocchia di S. Bernardino e nel 1957 divenne parroco della stessa comunità.
Nella sua premura pastorale ha segnato un posto di particolare importanza la cura per la formazione dei giovani. È stato consulente ecclesiastico del C.I.F.; Assistente della gioventù femminile foraniale di Azione Cattolica; Ispettore per l’insegnamento della religione nelle scuole elementari di S. Marco in Lamis; Vicario foraneo di S. Marco in Lamis; Assistente promotore delle vocazioni ecclesiastiche; Assistente della Comunità Braccianti e membro dell’Opera Pia “Gravina”.
Nel 1972 è nominato Monsignore e Cappellano di Sua Santità. Oltre alla cura pastorale, don Matteo Nardella ha speso le sue energie anche per la realizzazione del nuovo edificio parrocchiale che comprendesse una canonica, una scuola materna e le aule per il catechismo. Il suo “sogno” si realizza il 23.09.1973 appena dopo 3 anni dalla posa della prima pietra.
Don Matteo Nardella si spegne prematuramente la sera del 13 febbraio 1976.
La commozione per la sua immatura scomparsa ha lasciato un segno indelebile non solo nei suoi parrocchiani, ma anche per tutti gli abitanti della città di S. Marco in Lamis e dell’intera Diocesi.
Un lungo corteo di ragazzi, giovani, adulti, autorità religiose e civili ha accompagnato il feretro verso il cimitero, dove le spoglie riposano nella cappella cimiteriale da lui stessa realizzata.
La sua eredità spirituale si riassume nel motto che lui amava ripetere: “sempre meno se stessi e sempre più Cristo”.
Oggi il Popolo e la Chiesa lo innalzano alla Santità!