Paglicci in Jazz parte con i Bulles Note di Tiziano Paragone a Rignano Garganico. Appuntamento per il 27 dicembre 2021.
Torna di nuovo alla ribalta il noto sito paleolitico di Grotta Paglicci a Rignano Garganico. Lo sarà il 27 dicembre 2021, a partire dalle ore 18.00, con una serata dedicata alla musica Jazz e all’eno-gastronomia. Interverrà il musicista e medico chirurgo Tiziano Paragone con la sua Band, i Bulles Note. Ad organizzare l’evento la Pubblica Amministrazione e l’Associazione Talia.
Questa volta la visita procederà tutta in versione Jazz, una musica che trascina e ti fa gustare meglio la storia. Anzi la Preistoria, invogliandoti a visitare il Centro Visite – laboratorio.
Qui, hanno fatto tappa per lunghi anni gli alunni delle scuole della Capitanata e nazionali, incantati dai filmati e soprattutto dall’accensione del fuoco (laboratorio gestito da Enzo Pazienza del Centro Studi Paglicci). Dopo questo ambito luogo i visitatori si potranno spostare al Museo, ospitato nel vecchio Municipio di Corso Giannone, per godersi dal vivo i diversi reperti che abbracciano un arco di tempo che occupa l’intero Paleolitico.
La visione sarà resa possibile con l’ausilio di appositi filmati e giochi di luci, accompagnati puntualmente dal parlato nelle lingue europee più in voga. Il tutto messo appunto a suo tempo dall’architetto Stefano del Pozzo sotto la direzione scientifica di Annamaria Tunzi della Sovrintendenza Archeologica pugliese. Ovviamente saranno messi a disposizione da Talia, sodalizio appositamente incaricato, capeggiato dall’attiva Presidente, Maria Grazia Urbano, apposite guide.
C’è di più sarà permesso al pubblico di poter gustarsi per davvero una serata in musica con degustazione di vini e prodotti dichiaratamente locali. L’ingresso è gratuito ed è consentito con Green pass e mascherina. L’evento è proposto dall’Amministrazione Comunale, guidata dal sindaco Luigi Di Fiore, fermamente decisa,assieme al sodalizio gestore, a portare in alto un sito della preistoria arcaica di fama internazionale, ma ancora poco conosciuto in patria, come recita l’antico adagio latino: “Nemo propheta in patria est”
Lo è in virtù delle sue migliaia di reperti, tra cui, oltre ad una miriade di strumenti litici, resti di floristici e faunistici unici, come la farina di avena di 32 mila anni fa, l’Elephans primigenius (Uro), ecc., ma soprattutto gli scheletri interi di due soggetti umani del Cro-Magnon, il giovinetto di 12 anni di circa 26 mila anni fa e la donna di 3 mila anni in meno. Di essa si ha anche la ricostruzione del volto, effettuato col metodo del dna dallo studioso Mallegni dell’Università di Pisa. Una immagine, quest’ultima, non dissimile da quello della donna odierna di tipo mediterraneo.
In più c’è l’arte, come quella della pittura in ocra rossa dei cavalli su una parete della grotta controfirmata da due mani, considerata la più arcaica della Pittura Italiana nella sua interezza. Conclude la serie dei graffiti su pietra e roccia e quelle su oggetti mobili di ossa e lastre mobili, considerate uniche e significative, come il nido di uova di volatili insidiati dal serpente, l’esemplare dello stambecco al naturale, la scena di caccia, ecc. Insomma c’è tanto da vedere e da scoprire.
Ma chi sono il Bulles Note?
Ce lo spiega Luigi Ciavarella: “i Bulles Note sono un punto di incontro tra la poesia di Gina Palmieri e la musica jazz del quintetto, con uno strepitoso Tiziano Paragone tra gli autori più prolifici del lavoro, qui in veste anche di arrangiatore. Commovente l’immagine di Renato Sellani nell’incipit e nella coda finale dell’album, che si produce in uno straordinario intervento al pianoforte, in solitario, un testamento spirituale, che ha il sapore dell’autunno, si coglie quasi la percezione dei segni tangibili del congedo dalla vita. Una band superlativa (ottimi i brani Buenas Noches e Sofia ma anche l’improvvisazione di La danza continua ) con la presenza di grandi talenti in un disco dalle grandi letture potenziali, che già si prefigura come un classico del genere”.