Teo Ciavarella, il pianista di Lucio Dalla, originario di San Marco in Lamis, ma ormai bolognese di adozione, non si perde d’animo nonostante la grave malattia che lo ha colpito qualche mese fa e che lo costringe a cure intensive. L’altro giorno si è esibito al piano, presso il Policlinico “Sant’Orsola”, accompagnando con le sue musiche la splendida voce di , suo medico oncologo.
E’ quanto riferisce la collega Eleonora Capelli sull’edizione di Repubblica – Bologna.
Ecco il servizio.
Nel reparto in cui i malati oncologici seguono terapie che a volte durano anche 8 ore, si trova un bel pianoforte Steinway & Sons, donato dalla famiglia di un direttore d’orchestra. Alla tastiera è seduto Teo Ciavarella, pianista che a Bologna tutti conoscono per aver accompagnato Lucio Dalla nelle sue avventure musicali. Alla voce, un giovane medico di 29 anni, Giacomo Corradi, che vuole diventare oncologo ma ha la passione del canto. Insieme danno vita a tre brani, Anna e Marco, Feeling Good e Imagine. E così nasce il più inaspettato e meraviglioso concerto che un paziente oncologico possa mai pensare di trovare in corsia, un vero sollievo per l’anima nel momento doloroso della malattia e della cura.
Succede al Sant’Orsola di Bologna, dove solo l’Unità Operativa di Oncologia Medica segue più di 400 pazienti, tra loro lo stesso Ciavarella, cui è stato diagnosticato un tumore raro e che ha scoperto in questa occasione un grande talento: quello del suo medico per il canto.
“Ciavarella si è presentato in visita, sapevamo che era un pianista, veniva a fare le terapie e in un momento di pausa mi ha chiesto quale musica mi piacesse ascoltare- racconta Corradi, che lavora nella struttura guidata da Maria Panteleo, referente del Centro tumori rari e con il primario Andrea Ardizzoni – poi ci siamo seduti al pianoforte del Day Service, che si trova in una delle sale d’attesa e abbiamo cominciato a provare. Alla fine abbiamo messo a punto un piccolo concerto, un pomeriggio passato a duettare. Io ho studiato canto, ma mi esercito solo a livello amatoriale, lui è un musicista incredibile e per me è stato un onore poter duettare con lui. Anche un modo per poter condividere con un paziente un’emozione e non solo una terapia, perché in realtà la nostra prima missione è proprio quella di essere vicini, con la cura ma anche con la nostra umanità”.
Anche la “gerarchia” si è ribaltata: il medico doveva seguire il paziente, perché quando si tratta di pianoforte, il maestro è Ciavarella, che ha registrato dischi con Paolo Conte e Vinicio Capossela tra gli altri. “Sto continuando a fare le terapie e quindi ci saranno altre occasioni di essere in reparto – ha detto il musicista – io spero di superare questa situazione di malattia, ma ci tornerei comunque, perché il Sant’Orsola per me è diventato anche un luogo con cui ho un legame speciale. Già durante il Covid mi invitarono a comporre un brano da far sentire in cuffia e si è creato questo legame, favorito anche dal bel pianoforte che c’è lì. Abito anche vicino, per me ormai è casa e bottega. La musica in questi casi è salvifica, aiuta a pensare alle cose belle della vita chi la esegue e rasserena gli animi di chi è curato”.
Questa del resto è anche la missione della Fondazione Sant’Orsola, guidata dal professor Giacomo Faldella, che punta ad aumentare la qualità della vita dei pazienti che devono rimanere a lungo in ospedale, perché “avere cura di chi vive un percorso terapeutico passa attraverso l’attenzione a tutta la persona”. Senza trascurare quel desiderio di bellezza che è di conforto ad ognuno. Oltre al fatto che anche un giovane medico è riuscito a coronare un sogno: “Io questa cosa non me la dimenticherò mai, per tutta la vita – dice Corradi – la porterò sempre dentro di me”.
A Teo facciamo i nostri migliori auguri di buona e pronta guarigione, sperando di riascoltare quanto prima le sue splendide musiche e i suoi concerti.